E' la prima volta che mi trovo a parlare ed a recensire il libro di un
amico e questo, in qualcuno, potrebbe insinuare il dubbio che quello che
dirò è frutto di partigianeria o di giudizi non propriamente neutrali,
come è giusto che siano quelli presenti in ogni recensione resa
pubblica. Bene fugo subito questo sospetto dicendo che quello che dirò è
propriamente quello che penso di questo prodotto, anche perchè chi si
troverà a leggere questo libro non potrà che essere in accordo con
quello che qui ho espresso. Ed allora iniziamo subito col dire che
questo è un libro che tutti i collezionisti di dischi, degni di tale
nome, dovrebbero leggere e possedere. Anche se non è solo a loro che il
libro è indirizzato. Chi ci segue con una certa assiduità, conoscerà il
suo autore che settimanalmente cura l'editoriale di 45 Mania ed è anche
l'ideatore delle numerose iniziative che 45 Mania dedica alle
grandi manifestazioni canore italiane. Quando ho avuto fra le mani
questo libro, non ho avuto la sensazione di maneggiare un libro ma
quello di essere entrato in possesso di un registratore, magari di un
"Geloso" a bobine degli anni '60 che rappresentava uno dei sogni
proibiti di molti di noi. Insieme al "Geloso" ovviamente c'erano anche
16 bobine, una per ciascun capitolo del libro. Ogni bobina (meglio ogni
capitolo) è un anno della nostra vita, dal 1960 al 1975. Ogni capitolo
racconta con dovizia di particolari tutte le manifestazioni canore di
quell'anno, ma non solo. Ampi spazi sono dedicati ai palinsesti
radiofonici ed a quelli della televisione, e non mancano cenni
biografici dei più grandi nomi della nostra musica. Inoltre ogni anno
viene riepilogato in "poche righe" che riassumono gli avvenimenti che lo
hanno caratterizzato. Ma Fiorenzo Pampolini non si limita allo scritto .
Nel suo "Festival" ci sono un numero infinito di fotografie dei
protagonisti di quegli anni, prelevate dal suo fornitissimo archivio, e
di copertine di dischi. "Festival" è un riassunto di anni fantastici e
irripetibili per la nostra musica leggera. Anni di profondi mutamenti
che hanno influenzano in maniera considerevole anche la musica dei
nostri giorni. Ma a questo punto è giusto che sia lo stesso Fiorenzo a
presentare la sua opera, a dire come tutto sia iniziato ed a raccontare
il suo faticoso ma fantastico lavoro. Per quanto mi riguarda chiudo qui
ma permettetemi di complimentarmi con l'amico Fiorenzo Pampolini e
ringraziarlo per aver regalato a me ed a tutti coloro che vorranno
leggere il suo libro, l'occasione di ripercorrere un pezzo importante
della nostra vita.
"Capita talvolta, mettendo ordine
tra i nostri vecchi oggetti, di ritrovare qualcosa di particolare che ci
riporta con la mente a periodi spensierati della nostra infanzia e della
nostra gioventù. A noi, rovistando in un vecchio armadio, è capitato di
ritrovare un album di dischi, i mitici 45 giri degli anni Sessanta e
Settanta.
Una colonna
sonora consegnata all'archivio dei ricordi, ma che tutti gli italiani
non più giovanissimi, riascoltano con piacere e un pizzico di nostalgia.
Inizia da qui questo viaggio
virtuale nella musica di molti anni fa, i Festival di Sanremo in bianco
e nero, le estati del Cantagiro e del Disco per l'estate, gli anni del
twist, del surf del ballo del mattone, un'epoca in cui le canzoni non
importa se belle o brutte, se serie o facete, se impegnate o semplicente
divertenti, se d'autore o di Pace-Panzeri-Pilat, ci facevano sognare, e
a riascoltarle oggi sono ancora in grado di trasmetterci emozioni, le
emozioni delle prime vacanze al mare, dei primi strusci in automobile,
dei primi balli giancia a guancia.
E allora, signori, attenzione!
Accendiamo la radio, una vecchia radio a valvole che ci riporta indietro
di 50 anni. Silenzio, ascoltate.... stanno per andare in onda i mitici
anni Sessanta."