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L'Editoriale della settimana
a cura di Fiorenzo Pampolini

GILDA GIULIANI, LA RIVELAZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO DI 50 ANNI FA

Cari amici, la 23esima edizione del Festival di Sanremo, che si è svolta dall’8 al 10 marzo 1973 (si veda in proposito il nostro editoriale del 4 febbraio scorso), ha messo in luce il talento di una giovane interprete della canzone italiana, che si classifica al quinto posto con “Serena”. È Gilda Giuliani, nata a Termoli il 19 giugno 1954. Dopo il Festival, il Radiocorriere TV pubblica un articolo su di lei che risponde anche a qualche domanda.

“Ha una voce fantastica, è un personaggio, un timbro come da tempo non si sentiva, è una nuova Piaf, mai che sbagli una nota, la rivelazione del Festival di Sanremo”. Così si è detto e si dice di Gilda Giuliani. A commentare sono soprattutto gli esperti, che in lei hanno identificato il nuovo fruttuoso idolo da offrire in pasto al mercato della musica leggera, consci che al mito del personaggio si è ormai sostituito quello della rivelazione e della novità.

“Prima prendevo 60mila lire a serata, ora non ne valgo meno di 300mila”, dice lei, ma le cifre salgono ancora quando parlano i discografici. “Ci hanno offerto trecento milioni e abbiamo detto no. Non è in vendita”.

Pur senza una biografia da difendere, Gilda ha già imparato a sufficienza; dice “Non ha importanza, per me contava il diploma. Cantare sì, ma è solo un hobby”, e poi scopri che da otto anni spediva tagliandi ai concorsi canori. Qualcuno dice che abbia all’attivo almeno 40 rassegne di voci nuove, la sua press-agent informa diligentemente che non è mai stata sconfitta.

Gilda sembra conoscere perfettamente quanto la gente le chiede, ma è altrettanto consapevole di ciò che vuole da sé stessa, è ambiziosa, sorride sempre, quando ha saputo del quinto posto a Sanremo si è lasciata scappare uno “speravo meglio”.

Dal domani si attende di “cantare, avere una famiglia anche se non ho ancora un ragazzo, voler sempre bene ai miei genitori che hanno pagato per farmi cantare e per farmi studiare l’inglese”. Usa la faccia pulita, la normalità, la non bellezza che fa simpatia, l’atteggiamento sicuro. Le dà fastidio soltanto che la paragonino spesso a Mireille Mathieu. Senza confessarlo è disposta a farsi pettinare come la vedette francese e arrotonda la erre quando parla, ma poi riesce persino a dirti: “La Mathieu? Non ho mai sentito un suo disco”.

Secondo i genitori che non la mollano d’un passo (lui funzionario dell’INPS, emigrato da Termoli a Foggia, lei casalinga, hanno aspettato l’unica figlia per 14 anni) ha già dovuto pagare qualcosa al Moloch del successo. “Alla nostra bambina hanno tolto la E, si chiama Egilda. Ma è il prezzo della carriera”.

Se Gilda canta, Egilda dipinge, suona il pianoforte, ama la danza classica, va in bicicletta. Nei confronti dei genitori ha soltanto parole d’amore, anche quando vengono accusati di mandare quest’unica figlia allo sbaraglio nel mondo della canzone. “Mi hanno aiutata, hanno fatto tutto per il mio bene”. Si definisce pacifista e femminista, ma precisa subito che “questi problemi sono troppo grandi per una ragazza della mia età, meglio parlare di canzoni”.

Intanto, si fanno i primi conti sulle vendite dei dischi del Festival. La vittoria di Peppino Di Capri e l’exploit di Gilda Giuliani hanno colto di sorpresa gli stessi discografici. Tuttavia, neppure per questi due interpreti c’è stata una grande richiesta. Nei giorni successivi al Festival, le vendite non sono aumentate rispetto all’andamento normale del mercato.

“Di una canzone sanremese, per rientrare nelle spese che comportano la partecipazione al Festival – sostengono gli operatori commerciali del settore musica leggera – è necessario vendere almeno 25-27mila dischi”. E nei primi giorni dopo il Festival, sembra che il traguardo sia ancora lontano.

I juke-box sembrano orientati verso la riabilitazione degli esclusi dalla finale. Tra i pezzi più gettonati del dopo-Sanremo troviamo l’allegro brano delle Figlie del Vento (“Sugli sugli bane bane”) e quello di Drupi dal titolo “Vado via”.

I prossimi appuntamenti canori, dopo Sanremo 1973, sono fissati per il 7 aprile, giorno in cui in Lussemburgo si svolgerà l’Eurofestival  che vedrà in gara per l’Italia il vincitore di Canzonissima Massimo Ranieri con la sua nuova canzone “Chi sarà con te”, e il 9 aprile, data stabilita per l’inizio delle passerelle radiofoniche di “Un disco per l’estate”. Ne parleremo nelle prossime settimane.

Per oggi ci fermiamo qui, dandovi appuntamento al prossimo sabato e augurando a tutti voi una buona settimana!

Le foto della settimana

Gilda Giuliani, la cantante rivelazione del Festival di Sanremo 1973