testata
L'Editoriale della settimana
a cura di Fiorenzo Pampolini

MOSTRA INTERNAZIONALE DI MUSICA LEGGERA 1973 E L'ULTIMO SALUTO A FRANCO MIGLIACCI

Cari amici, riprendiamo, dopo un paio di settimane di pausa, il nostro appuntamento del sabato che vi racconta le vicende e gli eventi della musica nell’era del nostro amato 45 giri. Oggi riviviamo l’edizione 1973 della Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, organizzata dal patron Gianni Ravera.
 
La nona edizione di questo evento si svolge dal 20 al 22 settembre. Come già accaduto per le altre manifestazioni canore del 1973, la TV riprende solo la serata finale, durante la quale si esibiscono 16 tra giovani e big. Per questi ultimi, com’è ormai tradizione della Mostra, il premio arriva con un anno di ritardo: vince infatti, tra gli artisti che hanno partecipato all’edizione precedente, quello che negli ultimi 12 mesi, ha venduto il maggior numero di dischi.

Intanto, a poche ore dall’inizio della Mostra, scoppia la polemica. Domenico Modugno abbandona la rassegna, sostenendo di essere stato censurato, in quanto la sua canzone “L’anniversario”non è gradita alla RAI. L’Azienda radiotelevisiva risponde che non si tratta di censura, ma di applicazione del regolamento: mentre tutti gli altri artisti si presentano con canzoni già uscite, il brano scelto da Modugno è un inedito, e quindi la Commissione di ascolto della RAI non ha avuto modo di esaminarne il testo. Mimmo viene invitato a presentarsi con “Amara terra mia”, ma lui si infuria e se ne va.

Ed ecco l’elenco dei 16 partecipanti alla serata finale (con le relative canzoni):

Fred Bongusto (Tre settimane da raccontare)
Cervello (Malos)
Gigliola Cinquetti (Il tango delle capinere)
Emanuela Cortesi (Io ci credo ancora)
Gilda Giuliani (Frau Schoeller)
Daniel Guichard (Tenerezza)
Albert Hammond (It never rains in Southern California)
Artie Kaplan (Stepping stone)
Maila (Un aquilone)
Marcella (Mi… ti amo)
Mia Martini (Guerriero)
Milva (È l’ora)
Odissea (Unione)
Mino Reitano (L’abitudine)
Ornella Vanoni (Sto male)
Iva Zanicchi (Le giornate dell’amore)                
                                                                                  
Tra i giovani, si aggiudica la “Gondola d’Argento”, Emanuela Cortesi, che aveva appena vinto il Festival di Castrocaro.

Tra i big in gara nell’edizione precedente, si aggiudicano la “Gondola d’Oro”, Mia Martini, che nel 1972 aveva proposto “Piccolo uomo”, e per gli stranieri Michel Fugain, campione di vendite con “Un’estate fa”.

E proprio a Venezia, finisce l’amore di Mino Reitano e Marisa Sacchetto. Il cantante calabrese dice che la città lagunare gli porta sfortuna, visto che già durante la sua partecipazione nel 1966, si era lasciato con la fidanzata dell’epoca.

Voltiamo pagina per un doveroso omaggio a Franco Migliacci che ci ha lasciato il 15 settembre scorso. Era nato a Mantova il 28 ottobre 1930 ed è ricordato soprattutto come l’autore del testo di “Nel blu dipinto di blu”, di Domenico Modugno, che nel 1958 aveva rivoluzionato gli stereotipi classici della canzone italiana. Ma Migliacci, dopo quella prima intuizione che portò Modugno a vincere Sanremo, ha scritto tantissime canzoni, dal 1958 fino al 2017. Se ne contano quasi 200, molte delle quali di grandissimo successo.

Mina canta Migliacci nel 1959, con “Tintarella di luna”, Gianni Meccia intraprende la sua carriera di cantautore con i suoi testi (“Il pullover”), poi c’è il lancio di Gianni Morandi per il quale Migliacci scrive decine di canzoni (“Fatti mandare dalla mamma”, “In ginocchio da te”, “Non son degno di te”, “Se non avessi più te”, “Notte di Ferragosto”, “La fisarmonica”, “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”, “Un mondo d’amore” ed altre ancora).

Anche uno dei più grandi successi di Fred Bongusto, “Una rotonda sul mare” è firmato da Franco Migliacci, così come “La bambola” di Patty Pravo, tra i dischi più venduti del 1968.  Molte canzoni, nella sua lunga carriera di paroliere, sono musicate da Claudio Mattone, con il quale forma un sodalizio inossidabile, come “Ma che freddo fa” che rivelò Nada, appena 15enne, al Festival di Sanremo 1969.

E ancora, il primo e secondo posto a Sanremo 1971, con i vincitori Nada e Nicola Di Bari (“Il cuore è uno zingaro”) e i secondi classificati Ricchi e Poveri e José Feliciano (“Che sarà”, musicata da Jimmy Fontana).

Negli anni ’80, Migliacci, ancora insieme a Claudio Mattone, è autore di una bellissima canzone di Eduardo De Crescenzo, in gara a Sanremo 1981. E quattro anni dopo è l’artefice del rilancio di Gianni Morandi con “Uno su mille”, una canzone che racconta la forte voglia di riscatto ed è un invito a non arrendersi di fronte alle difficoltà della vita.

Nel 1988, il cantautore italiano Scialpi, insieme alla cantante inglese Scarlett, si aggiudica la vittoria al Festivalbar con un pezzo composto da Franco Migliacci su musica dello stesso Scialpi.
Nel 1991, Franco Migliacci prepara il testo per la cover italiana del grande successo di 11 anni prima di Barbra Streisand “Woman in love” che viene incisa da Iva Zanicchi con il titolo “Forte più forte”. E nel 1994 è artefice del primo grande successo come cantante di Ambra Angiolini, scrivendo le parole di “T’appartengo”.

Abbiamo ricordato qui per sommi capi solo la carriera come paroliere di Franco Migliacci, ma non va dimenticato che lui è stato anche produttore discografico, attore, editore musicale e talent-scout. Ciao, Franco… sicuramente lassù, nel blu dipinto di blu, avrai ritrovato il grande Mimmo Modugno, ed insieme continuerete a… volare oh oh oh.

Ed anche per oggi è tutto.
Appuntamento alla prossima settimana.

 

La foto della settimana

Franco Migliacci (con Domenico Modugno) nei primi anni della sua carriera (Foto da Google Immagini)

GLI APPUNTAMENTI RADIOFONICI DI 45 MANIA
FIL ROUGE, IL GIOCO DI 45 MANIA, IL SABATO E LA DOMENICA ALLE ORE 11,00