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UN BUCO CON DUE CANZONI INTORNO
Storia del 45 Giri
a cura di Gianluca Barezzi

Capitolo 2 - Da Nilla Pizzi a Miles Davis: l'Italia diventa Europa

Nei primi tre anni di ogni decennio l'industria discografica italiana trova un semaforo rosso che, se riconosciuto, permette di evitare errori fatali. Quello stop è una fisiologica, assodata, ineluttabile flessione delle vendite. Non c'è un perché preciso. Un'ipotesi: cambia il decennio e la spinta mediatica verso le novità porta i giovani a mutare gusti, a cercare nuovi stimoli che non siano musicali. Poi tutto si riequilibra, della musica non si può fare a meno e il circo della canzone riparte verso una corsa che, puntualmente, finirà allo scatto tra 0 e 1.

Il triennio 1951-53 è stato invece esente da questa tassa fissa perché abbiamo avuto cambiamenti epocali nella nostra storia. Sono nati la Rai, l'LP, il 45 giri che hanno dato un impulso fondamentale alle vendite. E' importante quindi scattare una fotografia di quel momento e capire alcuni passaggi fondamentali.

E' il secondo anno di Sanremo. L'Italia è ancora nella culla della canzone napoletana, sotto la calda coperta dei feuilletton che Nilla Pizzi, Carla Boni, Gino Latilla, Claudio Villa, Giorgio Consolini stornellano nelle orecchie di mamme nostalgiche e ragazzine sognanti.

La Cetra, nata nel '33 come emanazione dell'Eiar, fa la parte del leone. I cinque stornellatori testé nominati sono tutti sotto suo contratto e pubblicano decine di nuove emissioni al mese. E' il trionfo della melodia italiana, che nel bagno galvanico dello swing importato da New York alla fine della guerra aveva trovato una nuova veste.

Murolo, De Simone, Capotosti, Bixio, Cherubini, autori della tradizione sentimental-partenopea, vengono rimpiazzati lentamente sul nuovo solco dai più nuovi e... scanzonati... Mascheroni, Panzeri, Testoni, Lazzaretti, Miglioli.

In quegli anni fanno la loro comparsa nel nostro Paese anche alcune etichette importate e distribuite dalla Saar che avranno vita breve e che per questo diventeranno piccoli monumenti di rarità discografica. Si tratta della Blue Note, comparsa nel 1952 in formato 45 con alcuni tra i maggiori titoli di cool jazz, e della Bell, la cui distribuzione di canzoni melodiche americane, partita nel '52, viene sfilacciata fino a morire lambendo il 1960.

Per la Blue Note hanno inciso i più grandi nomi dell'avant-garde: Miles Davis, Charlie Parker, Cannonball Adderley, Oscar Peterson, ecc.

La Bell esce con due linee, entrambe molto economiche: il 45 giri, moderno e tecnologico, con titoli easy listening e di largo consumo; e il 78 giri, curiosamente stampato nello stesso formato del 45, il 7 pollici, con brani di jazz leggermente più raffinato. Nelle foto trovate qualche esempio.

Una piccola digressione. Naturalmente grazie alla Saar arriva in Italia molto altro jazz, ma solo partire dal 1954. Viene pubblicato su etichette diventate poi fondamentali per i cultori del genere: Music, Verve, Mercury. Per la Music esce il jazz più innovativo: Charlie Parker, Chico Hamilton, Modern Jazz Quartet, Gerry Mulligan, Chet Baker, Lee Konitz, Lennie Tristano, ecc.

La Verve invece è l'etichetta – tanto per fare un esempio – di Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, Count Basie, Sammy Davis Jr., Bing Crosby, Woody Herman che rappresentano la vecchia scuola di Cole Porter, Irving Berlin, George Gershwin, ecc.

La Mercury è invece la linea più popolare, che butta un occhio al Rock'n'Roll degli albori (Platters, Red Prysock, Freddie Bell, ecc.) pur conservando in catalogo molti live di Gerry Mulligan, la Sarah Vaughan più chic, il Jack Fina più scatenato. Una sussidiaria della Mercury, la Emarcy, si affaccia in Italia con un pugno di E.P., uno più interessante dell'altro: da Coleman Hawkins a Errol Garner, da Pete Rugolo a Clifford Brown e Max Roach e così via.

I primi 45 giri escono in Italia nel tardo 1952 senza copertina, ovvero con una busta generica di distribuzione, di quelle col buco, della casa discografica. Le copertine intere, fotografiche o elaborate graficamente, arrivano solo, per gli Extended Play, agli albori del 1954 e per i singoli a cavallo tra il 1955 e il 1956.

E arriviamo ai titoli, con una sorpresa. E' la triade Voce del Padrone-Columbia-Marconiphone a pubblicare i primi microsolchi a 33 e 45 giri, con il lirico bel canto di Beniamino Gigli. Quindi non Nilla Pizzi, non Gino Latilla e neppure Natalino Otto, ma un nome e un genere che rappresentano nel mondo la tradizione del nostro Paese.

Se in Italia il 1952 è l'anno della nascita del 45 giri, il successivo 1953 è quello della svolta. Si comincia seriamente a produrre per un formato che inizialmente fa fatica ad essere accettato, soprattutto per l'implementazione tecnologica.

Si tratta infatti di acquistare nuovi apparecchi con la puntina per il microsolco e con un piatto che varia la velocità da 78 a 33 a 45 giri (il formato 16 giri arriverà in Italia solo nel 1958). Roba da ingegneri, dice la casalinga di Voghera che a malapena sa innestare la manovella nel grammofono.

Ma dopo qualche tempo i giovani intuiscono che quella è un'occasione irripetibile di emancipazione: mentre alle feste prima si potevano portare al massimo dieci dischi a 78 giri che pesavano ben 350 grammi ciascuno – tre soli dischi facevano più di un chilo! - , da questo punto di vista il 45, con i suoi 48 grammi*, è l'America. In una borsa ce ne stanno anche cento, e non è infrequente che chi presta tanta musica ai festaioli se ne veda tornare indietro la metà.

La pratica del trasporto massivo dei dischi a casa degli amici prenderà comunque piede solo qualche anno più tardi, con l'avvento del Rock'nRoll. - 2. Continua

(*)  E' il peso di un Blue Note del 1952. Negli anni lo spessore dei 45 giri è calato fino a raggiungere, negli anni '80, i 35 grammi. Ma con il peso, anche la pasta vinilica ha perso consistenza, peggiorando sensibilmente la qualità dell'incisione.

78 giri Bell Records78 giri Bell Records

78 Giri Bell di importazione USA. Da notare la scritta "Non-breakable" (infrangibile) che indica il superamento dell'handicap della fragilità che da sempre aveva accusato il supporto a 78 giri. Tale superamento è dovuto alla tipologia del materiale utilizzato ed al formato che ora è praticamente identico a quello del 45 giri (7 pollici). Le emissioni sono riconducibili al periodo 1953-1955.

Ellie Russel 45 giri

Una delle prime uscite di importazione estera (USA) sul nostro mercato. 45 Giri Bell riconducibile al periodo 1953-1955

Renato Carosone: 1. EP - 1954

Il primo Extended-play di Renato Carosone, datato 1954, che è anche uno dei primissimi EP usciti sul nostro mercato con copertina (disco Pathé)

Holiday in saxColeman Hawkins

Una splendida grafica di un'edizione EmArcy: Coleman Hawkins e il suo "hot sax" uscito nel 1954, oggi di difficilissima reperibilità.