Archivio Editoriali - 12 Giugno2021 |
LE FINALI DI "UN DISCO PER L'ESTATE 1971. Cari amici, le serate finali dell’ottava edizione di Un disco per l’estate si svolgono a Saint Vincent dal 10 al 12 giugno 1971, in diretta radiotelevisiva. Ai nastri di partenza le canzoni in gara erano 56 (si vedano in proposito i nostri editoriali del 17 e 24 aprile scorsi), proposte a partire dal 12 aprile nelle apposite trasmissioni radiofoniche in onda più volte al giorno. Le 24 canzoni finaliste sono state selezionate nel corso di quattro trasmissioni radiofoniche presentate da Gabriella Farinon e Giancarlo Guardabassi, in onda alle 12.35 nei giorni 25-26-27 e 29 maggio. I presentatori delle finali sono Mike Bongiorno e Gabriella Farinon, ospiti Minnie Minoprio, Umberto Orsini, le gemelle Kessler, il prestigiatore Silvan, Raffaella Carrà, Paolo Villaggio, Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Le cantanti donne, che già erano poche ai nastri di partenza, appena nove, in finale sono soltanto tre. Il “Radiocorriere TV” le definisce l’ex bambina, la sofisticata e la placida casalinga, ovvero rispettivamente Rita Pavone, Iva Zanicchi e Orietta Berti. La finale di sabato 12 viene trasmessa anche in Argentina, preceduta dal commento di un telecronista specializzato, giunto espressamente da Buenos Aires. Nella prima serata (10 giugno), in onda dalle 21,20 alle 23,20, vengono proposte nell’ordine le seguenti canzoni (la F prima del titolo significa che il pezzo è stato promosso alla serata Finale di sabato 12): Rose bianche, rose gialle, i colori, le farfalle (Oscar Prudente), voti 16 Nella seconda serata (11 giugno), in onda dalle 21,25 alle 23,21, vengono proposte nell’ordine le seguenti canzoni (la F prima del titolo significa che il pezzo è stato promosso alla serata Finale di sabato 12): Sera d’agosto (Kocis), voti 28 Nella serata finale (12 giugno), in onda dalle 21,10 alle 23,15, vengono proposte le canzoni selezionate nelle due serate precedenti, nell’ordine: So che mi perdonerai (I Nomadi), voti 12 Le giurie, che erano dislocate nelle 20 sedi della RAI, erano divise in 4 gruppi di 5 città ciascuna. In ogni città vi erano 30 persone, per cui ogni gruppo era formato complessivamente di 150 giurati, ciascuno dei quali aveva a disposizione un solo voto. Il totale dei voti era quindi 600 per serata. Riepilogando la classifica finale, al 12° posto c’è Paolo Mengoli, all’11° I Nomadi, al 10° I Nuovi Angeli, al 9° Michele, all’8° Orietta Berti, al 7° Rosalino, al 6° Franco Tortora, al 5° L’Equipe 84, al 4° Tony Cucchiara. Il terzo posto va a una canzone che non ha niente a che vedere con le spiagge, il testo parla infatti di guerra, e la musica risente l’influenza sia dei canti di trincea sia del folklore greco. Avrà comunque un buon successo, e resterà in Hit Parade per diverse settimane, premiando la sua interprete che l’aveva portata in gara ben sapendo che non era un pezzo da spiaggia. Terza classificata, di Testa e Sciorilli, “La riva bianca, la riva nera”, canta Iva Zanicchi. L’anno prima, aveva raggiunto il secondo posto con la storia di un amore finito a settembre, quest’anno, l’amore c’è ancora, e a giudicare dal titolo, non finirà mai. Una bella dichiarazione d’amore che il solito Amendola, paroliere di fiducia dell’interprete di questa canzone, ha scritto per riprendere e continuare il discorso musicale che si era interrotto nel precedente settembre. I suoi primi grandi successi sono del 1968, “Una chitarra, cento illusioni” e “Avevo un cuore”, arriva da Reggio Calabria con una famiglia molto numerosa, ed è al suo secondo “Disco per l’estate”. Propone una canzone agreste, che racconta su un tema musicale semplice ma ben arrangiato, di quando lui andava al fiume con lei a raccogliere le more. Reduce da un buon piazzamento a “Canzonissima”, non gli sarà difficile convincere le giurie e arrivare al primo posto. Finito il “Disco per l’estate”, gli addetti ai lavori tornano ad interrogarsi su quale futuro abbiano i Festival canori. Le vendite di dischi continuano a diminuire, la gente non consuma 45 giri come una volta, ed anche l’interesse per le gare musicali è in calo. Basti pensare che l’indice di gradimento dell’ultimo Sanremo ha toccato quota 56, la più bassa degli ultimi anni. Intervistato dal Radiocorriere TV, Carlo Fuscagni, 38 anni, vice direttore del Servizio Spettacolo della TV, sostiene che la RAI dovrebbe riprendere un ruolo attivo scegliendo i motivi da ammettere alle varie manifestazioni, mentre in realtà sono i discografici a inviare le canzoni che vogliono. Intanto, la RAI ha già ridimensionato le ore di riprese esterne per questo tipo di eventi. Polemiche anche sul play back adottato nelle finali di Saint Vincent, a qualcuno non piace, mentre il regista Mario Landi lo difende, sostenendo che la manifestazione si chiama “Un disco per l’estate” proprio perché vuole premiare la canzone-disco, ovvero l’autentico prodotto della sala d’incisione, un motivo, cioè che si avvale di tutti i più moderni strumenti tecnici, dalle sovrapposizioni agli echi. Resta il fatto che “Un disco per l’estate” continua ad avere un buon indice di gradimento (80) e a far vendere dischi. Nelle classifiche estive, ritroveremo infatti molti titoli proposti a Saint Vincent. Le 24 canzoni finaliste tornano alla radio ogni giorno, dal 13 giugno al 4 settembre, in “Vetrina di un disco per l’estate”. Ed anche per oggi è tutto. Appuntamento a sabato prossimo e buona settimana. La foto della settimana ![]() Saint Vincent, 12 giugno 1971: i primi tre classificati a Un disco per l’estate posano per i fotografi insieme ai presentatori delle tre serate. Da sinistra, ecco Gabriella Farinon, Mino Reitano, Iva Zanicchi, Peppino Gagliardi e, accucciato, Mike Bongiorno (Foto da Google Immagini) |